Due studi internazionali guidati dalla Sapienza Università di Roma evidenziano come la sansa d’oliva può essere trasformata in composti immunostimolanti e antimicrobici, utili nella protezione delle piante da fitopatogeni come Xylella fastidiosa. Le ricerche, pubblicate su “Plant Stress” e “Plant Physiology and Biochemistry”, propongono un’alternativa sostenibile e nuove opportunità nella lotta contro diversi fitopatogeni.
La crescente produzione di olio d’oliva ha portato a significative sfide ambientali, in particolare a causa della grande quantità di scarti generati dai frantoi, come la sansa d’oliva, costituita da bucce, polpa e acqua vegetale, che se non smaltiti opportunamente possono determinare danni al suolo compromettendone la biodiversità microbica. Lo sviluppo di strategie per la conversione di tali scarti in risorse per l’agricoltura è cruciale non solo a livello ambientale, ma è anche in linea con le direttive europee che promuovono la gestione sostenibile dei rifiuti agricoli.
Coordinato dal Prof. Vincenzo Lionetti della Sapienza Università di Roma, il team ha sviluppato approcci innovativi di chimica verde per riciclare i residui dei frantoi, trasformandoli in agenti naturali per la protezione delle piante. Il processo prevede l’estrazione di composti oligosaccaridici (come oligogalatturonidi e arabinooligosaccaridi) e composti fenolici (come idrossitirosolo, tirosolo, verbascoside e oleuropeina).
Gli estratti ottenuti agiscono come elicitori naturali dell’immunità delle piante aumentando la loro capacità di contrastare le infezioni. Questi estratti rappresentano un’alternativa sostenibile ai prodotti di sintesi, contribuendo a ridurre l’impatto ambientale e sostenendo pratiche agricole più rispettose della natura. Alcuni composti bioattivi hanno mostrato significative proprietà antimicrobiche, risultando particolarmente efficaci contro alcuni patogeni come Xylella fastidiosa, Pseudomonas syringae e Botrytis cinerea, che minacciano importanti colture, come pomodoro e olivo.
Questa innovazione offre nuove opportunità per utilizzare i sottoprodotti dei frantoi, trasformandoli in strumenti preziosi per la gestione integrata di diversi parassiti. Inoltre, promuove un’economia circolare sostenibile nel settore agro-industriale, contribuendo a ridurre l’uso di pesticidi nocivi per la salute umana e per l’ambiente.
La ricerca è frutto di simbiosi tra accademie come il Dipartimento di Biologia e Biotecnologie “Charles Darwin” della Sapienza Università di Roma, Università di Leon e Wageningen, centri di ricerca come l’Istituto della Protezione Sostenibile delle Piante del CNR di Bari e aziende come AGROLIO e BIOENUTRA. Queste ricerche sono state supportate da diversi progetti, tra cui spiccano la Linea tematica 2 – Bioenergy and Green Chemistry nell’ambito dell’ecosistema dell’innovazione ROME TECHNOPOLE e il progetto REACH-XY del CNR.
Maggiori info:
https://doi.org/10.1016/j.stress.2024.100655.
https://www.rometechnopole.it/
https://xylellacnr.it/
Info
Vincenzo Lionetti
Dipartimento di Biologia e biotecnologie Charles Darwin, Sapienza Università di Roma
M (+39) 3474550021
vincenzo.lionetti@uniroma1.it