Gli scienziati spiegano che si sono concentrati sulla Xylella fastidiosa della subspecie pauca o ST53 che è «uno dei genotipi batterici più aggressivi finora descritti», cioè quello che è stato introdotto in Puglia, presumibilmente attraverso piante infette, all’inizio degli anni 2000.
Innovazione sostenibile: trasformazione dei rifiuti agro-industriali in immunostimolanti e antimicrobici per combattere Xylella e altri patogeni
Due studi internazionali guidati dalla Sapienza Università di Roma evidenziano come la sansa d’oliva può essere trasformata in composti immunostimolanti e antimicrobici, utili nella protezione delle piante da fitopatogeni come Xylella fastidiosa. Le ricerche, pubblicate su “Plant Stress” e “Plant Physiology and Biochemistry”, propongono un’alternativa sostenibile e nuove opportunità nella